Santa Maria di Leuca
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Santuario Santa Maria di Leuca
Il santuario Finis Terrae nasce su un antico tempio dedicato alla dea Minerva. Una leggenda narra che questo santuario, distrutto e ricostruito più volte fino al settecentesco edificio attuale, porta per il paradiso e consacrato dallo stesso S. Pietro. All'interno si trova un frammento originale del dipinto della Madonna e del Bambino che fu bruciato dalle escursioni dei pirati algerini e che adesso, rielaborato e completato, è posto sulla parete ovest del transetto.
La Chiesa è ad un'unica navata e a croce latina con l' altare maggiore dove vi è collocata l' immagine della Vergine. Vi sono anche altri sei altari dedicati a S. Francesco di Paola, S. Giovanni Labre, alla Sacra Famiglia, all' Annunziata, a S. Pietro e S.Givanni Nepomuceno. Alla fine della navata c'è un pulpito in pietra con un pannello dove compare lo stemma del vescovo Giannelli e la rappresentazione di una scena del crollo del tempio mentre appariva S. Pietro.
Il passaggio dal passato culto pagano al cristianesimo è testimoniato da una scritta posta all'ingresso del santuario. Secondo la leggenda popolare la visita al santuario è il primo passo per accedere al Paradiso.
Antistante il santuario, un alta colonna con un capitello corinzio e con in cima una croce in pietra, rievoca il pellegrinaggio giubilare del 1900 e il passaggio di San Pietro.
Le grotte
La costa presenta diverse caratteristiche: quella sull' Adriatico (costa di Levante) si presenta alta e frastagliata, quella dello Ionio (costa di Ponente) invece è bassa e omogenea. Ricca di suggestive grotte scavate dalle mareggiate.
La Costa di Levante comincia con la presenza della Grotta delle Cazzafre, continua poi con quella del Pozzo, Lu Vangare, Le Mannute, Montelungo, Grotta del Brigante, Ciolo, che deve il suo nome ad un tipo di uccello che ancora oggi vive qui, e tante altre.
Sulla strada che porta da Leuca a Gallipoli, appena usciti dalla città, si può intravedere la Grotta del Diavolo, importante stazione paleolitica. Nel 1870 venne esplorata dal Botti che la suddivise in tre parti. L' ingresso principale è lungo 16 metri e immette in un vestibolo che porta in un atrio dove si trovano due aperture che si affacciano direttamente al mare. La Grotta di Porcinara, chiamata così per le grandi porte di accesso, è profonda circa 30 metri ed alta 15 metri. Alcuni scavi hanno riportato alla luce resti di un insediamento umano dell'età della pietra. Presenta diverse iscrizioni greche e latine, che riportano nomi di navi e di marinai e numerose croci scolpite tra il I e III secolo a.C. Nella Grotta Cipollina, invece, sono stati ritrovati utensili che risalgono alla preistoria.
Sulla Costa di Ponente invece è presente, in un insenatura, la Grotta delle Tre Porte dove si è ritrovato un dente di bambino. Subito dopo c'è la Grotta del Fiume, degli Innamorati e quella della Stalla. Dopo aver passato due insenature ci si trova nei pressi della Grotta del Drago e dei Giganti dove sono state scoperte cinque monete di bronzo di Costantino VII, frammenti di ceramica bizantina e di vetro.
L'ultimo lembo di Puglia è Punta Ristola che con Punta Malazzeddu ospita il porto.
Il Faro di Santa Maria di Leuca
La torre ottagonale del Faro di Santa Maria di Leuca ha preso il posto di quella anticorsara di Filippo II, bianca e snella si erge a pochi passi dal santuario.
La lanterna è dotata di 16 lenti, 10 oscurate e 6 libere che proiettano un fascio di luce a 50 Km di distanza. Si trova a 47 metri dal suolo e a 102 dal livella del mare. Il faro è in funzione dal 1866. Si può salire sul terrazzo circolare attraverso una scala a chiocciola composta da 254 gradini e vedere il meraviglioso panorama sui due mari, addirittura si possono osservare, ad oriente, i monti dell'Albania, ad occidente i monti della Calabria e, a mezzogiorno, l'isola di Corfù.